Quest’estate ho deciso di scegliere una vacanza diversa dal solito, lontana dalle spiagge mediterranee, dal caldo e dai tanti turisti. La scelta è ricaduta su un viaggio in auto, che si è poi rivelato meraviglioso. Oggi vi porto con me alla scoperta di territori non così conosciuti, e forse proprio per questo davvero preziosi: le regioni dei Paesi Baschi, Asturie, Cantabria e Galizia, in un tour che è partito da Milano ed è arrivato fino a Porto, per poi raggiungere di nuovo Milano.
Un viaggio sicuramente impegnativo, con i suoi 6mila chilometri macinati in tre settimane, che però ti fa rientrare con occhi nuovi. In alcune città sono rimasta poco, in altre di più, ho alternato piccoli borghi, a (tantissime) scogliere e (innumerevoli) fari, cambiato sapori, odori e colori, visto cambiare usi e costumi della popolazione, in tre settimane che hanno cambiato anche me. Per chi fosse in cerca di idee per le prossime vacanze estive, ecco il mio itinerario!
Per rendere il viaggio di andata più umano, ho scelto di passare due giorni in Provenza. Tra le cittadine più belle, vi segnalo Arles, Aix-en-Provence e Avignone. Lasciatevi scivolare addosso la stanchezza degli ultimi giorni di lavoro e perdetevi tra le vie strette di queste cittadine e la loro storia. Non mancate, in particolare, l’antico teatro e l’anfiteatro di Arles e il meraviglioso Palazzo dei Papi di Avignone. Se avete tempo potete allungarvi fino alla Camargue. L’ultimo giorno, sulla via di Bayonne, potete fare uno stop a Carcassonne, splendida città fortificata patrimonio dell’Unesco.
: Cuisine du Comptoir per dei buonissimi ‘crostoni’.
Tra le tappe più belle del mio viaggio, segnalo Bayonne, che ho scoperto inaspettatamente essere un piccolo paesino appena nell’entroterra, dominato da una via di locali lungo fiume e un’atmosfera davvero caratteristica. Ve lo consiglio, almeno per dormire e passare le vostre serate, al posto della ben più caotica Biarritz o, peggio ancora, di San Sebastian (se siete invece tipi da ‘notte’, certamente queste ultime due località sono più indicate. Io ho alloggiato in un albergo super carino, l’Hôtel Les Basses Pyrénées, che vi consiglio caldamente: qui si mangia anche benissimo! Durante la vostra gita a Biarritz, non perdetevi una passeggiata fino alla Rocher de la Vierge, al faro. A San Sebastian, invece, perdetevi tra le vie, riposate sulla famosissima spiaggia di La Concha e godetevi la vista dal Monte Urgull. Prima di ripartire per Bilbao passate per Hondarribia, il paesino più bello – a mio parere – di tutti i Paesi Baschi. Anche Saint-Jean-de-Luz può valere una visita, magari per l’aperitivo.
* Le Bistrot Itsaski per un’ottima cena basca (Bayonne)
* Gran Sol per dei pintxos spaziali (Hondarribia)
* A Fuego Negro (San Sebastian)
* Atari Gastroteka (San Sebastian)
* La Hermandad de Pescadores (Hondarribia)
Bilbao merita una fermata un po’ più lunga sia perché la città è più grande, sia perché può essere un buon punto di partenza per diverse gite. Dedicate i primi due giorni alla visita del capoluogo della provincia di Biscaglia, con i suoi saliscendi, l’immancabile Museo Guggenheim, il ‘casco viejo’ ovvero la città vecchia e la sua atmosfera inconfondibile. Il terzo giorno, non mancate per nulla a una delle attrazioni più incredibili visitate in queste tre settimane: San Juan de Gaztelugatxe, una vera scalinata sull’Oceano, un panorama che vi rimarrà impresso dentro per molto tempo. Dopo la ‘faticaccia’, potete andare a rilassarvi per un hamburger o un aperitivo da El Peñon de Sopelana, a Sopelana, all’ora del tramonto.
Prima di ripartire per Oviedo, infine, fate un salto sulla strada a Santander in Cantabria, anche solo per una passeggiata nell’incantevole Palacio de la Magdalena, un parco affacciato sull’Oceano. Non perdetevi, poi, l’adiacente Faro de Cabo Mayor.
* Mercado de La Ribera per dell’ottimo street food: in particolare, vi segnalo i pintxos de La Bodeguilla (Bilbao)
* Ad hoc Cascanueces, un meraviglioso localino con in carta solo prodotti locali (Bilbao)
* Bascook per una cena più internazionale e sperimentale (Bilbao)
* Xukela, piccola ‘osteria’ nel casco viejo per uno spuntino o una cena informale (Bilbao)
* Casimira Cosas de Picar per un light lunch o una cena molto tradizionale (Santander)
* La Casita de Sabino
* Nido Bilbao
* Restaurante japonés Kuma
Spezzate il viaggio a Oviedo, una cittadina che ha fatto da sfondo anche a Viki Cristina Barcelona di Woody Allen (che ha addirittura una statua dedicata in pieno centro!). Immancabile una visita alla Cattedrale e alla Basilica, oltre che un giro nel centro città, piccolissimo ma molto curato.
* Camilo de Blas per una colazione o una merenda coi fiocchi
* Sidreria El Gato Negro per provare cosa si respira in sidreria, la ‘trattoria’ del luogo, e cosa sono, per esempio, le zamburiñas
* Jamòn Jamòn per un aperitivo o un pasto a prezzi stracciati
* Married Cocina
* La Corte de Pelayo
* Restaurante El Fontàn
Scegliete uno dei tanti paesini che popolano la costa a nord della Galizia (io ne ho scelto uno completamente sperduto, O Porto de Espasante) ed esplorate questa zona che comincia a farsi verdissima, molto meno trafficata e selvaggia. Tra i posti più speciali, Cabo Ortegal, il monastero di San Andrès De Teixido (davvero, davvero bello!) e, ovviamente, Praia das Catedrais. Quest’ultima è letteralmente presa d’assalto, e se volete scendere in spiaggia oltre che passeggiare sulle sue falesie, ricordatevi di prenotare in anticipo online (in agosto, vi consiglio di farlo almeno un mese prima) perché l’accesso è limitato. Dopo la visita, fate un salto in un paesino vicino, Rinlo, per un pranzo eccezionale.
* Porto de Rinlo per un ‘arroz con bogavante’, un risotto all’astice, pazzesco. Prenotate perché è sempre pieno! (Rinlo)
* Meson Eiravella per assaggiare i pimientos del padròn o finalmente i famosi ‘percebes’…a voi scoprire cosa sono, ma non pensate nemmeno un istante di andare via dalla Galizia senza averli provati! (San Andrès de Teixido)
Eccoci arrivati a Santiago de Compostela, un luogo magico popolato da pellegrini arrivati finalmente dopo un lungo, lunghissimo cammino. Spiegarvi l’atmosfera è semplicemente impossibile, ma è una delle esperienze più elettrizzanti e insieme ‘spirituali’ che abbia mai vissuto, pur non essendo io stessa una pellegrina. Tantissime le persone che si riversano in strada, soprattutto la sera, e l’impressione è quella di trovarsi in un luogo sereno e carico di molteplici significati. Mettetevi in coda per visitare la famosissima Cattedrale e, per il resto, godetevi il momento senza troppi pensieri collaterali. Prima di ripartire per Finisterre, fate un salto a Muxìa, un altro luogo di pellegrinaggio per visitare il faro e l’incantevole santuario della Virxe da Barca, a picco sul mare, e a Cabo Tourinan.
* Da Abastos 2.0, una delle cene più incredibili di tutta la mia vita. Prenotate, è un dovere morale! (Santiago de Compostela)
* Da Encanto A de Lolò, per gustare un ‘menu del pellegrino’ che vi ritemprerà dalle fatiche, anche se pellegrini non siete (Muxìa)
Altro luogo che lascia semplicemente senza parole è Finisterre, il cui faro ‘alla fine del mondo’ è l’ultimissimissima meta dei pellegrini che, dopo Santiago, hanno ancora qualche energia rimasta. Andate tassativamente al tramonto a fare una passeggiata al faro per una birra speciale sugli scogli e andate a prendere il sole (il bagno è semi impossibile) alla Playa de Llagosteira, dove incontrerete i pellegrini alla fine del loro viaggio con i piedi a mollo nel mare, oppure alla Praia Mar De Fora, ancora più selvaggia (per questo, qui il bagno è proprio vietato!). Per l’alloggio, vi consiglio l’Hotel do Banco Azul, per dormire cullati dal rumore di oceano e gabbiani.
* Da O Fragòn, dove per due sere consecutive ho provato un menu degustazione che probabilmente ricorderò tutta la vita.
È ora di percorrere tutta la ‘Costa della Morte’ e raggiungere Pontevedra, un paesino molto bello e anche piuttosto ‘tattico’ per fare un po’ di mare in zona (provate un’esperienza particolare alloggiando al Parador!). Soprattutto, la cittadina è perfetta per raggiungere Vigo, da cui prendere l’aliscafo per le isole Cies, a mio parere l’ottava meraviglia del mondo. Anche in questo caso, come per Praia das Cateidras, l’accesso è limitato, dunque il traghetto va prenotato con un bel po’ di anticipo: non fatevi trovare impreparati, potreste pentirvene per sempre. Le Cies sono davvero uno dei posti più incredibili che abbia mai visto, una sorta di paradiso naturale con sabbia finissima, acqua super limpida e tanta vegetazione rigogliosa. La mia spiaggia preferita sull’isola? Praia da Nossa Senhora, andateci prestissimo e vi sembrerà di essere soli al mondo. Sempre nella zona di Pontevedra, potete fermarvi a Combarro, un paesino di pescatori in cui a farla da padrone sono gli hòrreo, antichi granai in pietra o in legno tipici di Asturie e Galizia. Un’altra zona che merita è A Illa de Arousa, un’isola collegata da un lembo di strada alla terraferma, le cui spiagge sono molto belle (suggerisco, in particolare, Praia de Xastelas).
* Loaira Taperia per delle tapas deliziose, su tutte i gamberoni in tempura, nella piazza più carina di tutto il paese
Per i consigli su Porto, vi rimando ! Dopo Porto, potete tornare con calma seguendo le tappe che avete mancato all’andata (per esempio, A Coruña, Vitoria-Gasteiz) o, come nel mio caso, fare una tirata fino in Francia (io mi sono fermata in Aquitania, nel bellissimo paesino di Brive-la-Gaillarde) e poi arrivare (probabilmente sfiniti) fino a Milano. È una fatica, ma dopo tre settimane qui dovreste avere ancora qualche forza!
Che ve ne pare di questo giro? L’avete fatto anche voi? Volete farlo ma avete qualche dubbio? Lasciate un commento qui sotto (oppure commentate sui social usando l’hashtag #conoscounposto) e….buon viaggio!
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