Ristoranti fuori Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato di recente

Di Redazione

In questa nuova compilation per le vostre gite fuori porta estive, troverete tanta Liguria, un po’ di Piemonte e ovviamente un pizzico di Lombardia. Tra storiche enoteche, friggitorie spaziali, trattorie moderne e un agriturismo raggiungibile solo attraversando un ponte sospeso sopra un fiume, abbiamo selezionato alcuni tra i più interessanti indirizzi provati di recente. Inutile dire che, in questa rassegna di ristoranti fuori Milano, troverete molti piatti di pesce, ma anche incredibili degustazioni di formaggi e molto altro ancora!

10 RISTORANTI FUORI MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE

ENOTECA FONTANA

enoteca con cucina |📍Parma
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Se vi trovate dalle parti di Parma non fatevi sfuggire l’Enoteca Fontana, una storica enoteca per un pranzo veloce o un aperitivo rinforzato. Varcando la soglia del locale, due cose saltano all’occhio: la selezione ampissima dei vini, dalle etichette più conosciute a quelle più di nicchia, e il bancone zeppo di salumi, focacce e leccornie. Avendo un po’ di tempo a disposizione, muniti di due calici di Valpolicella Ripasso, ci siamo accomodati nella sala interna per ordinare anche qualcosa da mangiare.

Come antipasto è d’obbligo provare il Principe, un panino caldo con parmigiano fuso e prosciutto crudo, le polpette di cavallo e le frittatine. Poi abbiamo ordinato una porzione di tagliatelle al gorgonzola, meglio dire gorgonzola con qualche tagliatella (non che sia un male!), e i tradizionali pisarei e fasò. Era tutto eccellente. Il servizio è stato rapido, ma accorto e gentile così come il proprietario, un vero oste, che con i clienti ci sa fare. Il conto è stato di poco più di 30€ in due, perfettamente in linea con l’esperienza.

LA PIOLA

ristorante di pesce |📍Lerici (La Spezia)
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Da affezionati dei weekend fuori porta in Liguria abbiamo fatto tappa anche a Lerici. Lì siamo stati da La Piola, un ristorante appartato, a pochi passi dal porto della città vecchia, dove si possono degustare piatti della tradizione ligure. Vista la bella giornata abbiamo preferito mangiare nei tavolini all’esterno, ma è possibile accomodarsi anche nella sala interna o nell’ampia veranda.

Per iniziare abbiamo ordinato una porzione di polpo alla ligure con patate e olive taggiasche e una di muscoli ripieni (sì, qui si chiamano muscoli e guai a chiamarle cozze!) tipici de La Spezia con ripieno di pane, parmigiano, mortadella e aromi e un sughetto rosso da scarpetta obbligatoria.

E poi, non potevamo che soddisfare la nostra voglia di fritto misto di pesce, abbondante, ben dorato e cotto a puntino, e di trofie al pesto con fagiolini e patate come vuole la tradizione che non hanno deluso le aspettative. A innaffiare il tutto, mezzo litro di vino bianco fresco. Il conto è stato di circa 30€ a persona, il giusto prezzo per un servizio cordiale e degli ottimi piatti di pesce.

LA LOCANDA Dl LÒ

cucina ligure e sarda |📍Finalborgo (Savona)
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Nello storico centro di Finalborgo vi consigliamo la Locanda di Lò, un piccolo ristorante di cucina tradizionale ligure e sarda, quest’ultima per via delle origini del proprietario. Qui abbiamo deciso di dividere tre primi in due: l’intramontabile spaghetto alle arselle, ben mantecato e condito; uno spaghetto ai frutti di mare con crostacei e molluschi, buono ma un po’ sciapo; e una porzione di fregola con arselle e bottarga che aveva tutto il sapore della Sardegna. Avendo ancora un po’ di spazio, ci siamo fatti tentare dal piatto di dolcetti sardi accompagnati dal mirto. Una degna conclusione della cena.

Il servizio è stato informale ma cordiale e la qualità dei prodotti ottima ma, per la tipologia di locale, ci aspettavamo porzioni più abbondanti e prezzi un filo più bassi. Nel complesso ci siamo alzati soddisfatti, spendendo circa 30€ a persona, e con la voglia di tornare a provare i secondi (come i moscardini alla diavola che si facevano mangiare con gli occhi!). Se andate nel weekend vi consigliamo di prenotare.

PESCHERIA E FRIGGITORIA DA JURI

pescheria con cucina |📍Varazze (Savona)
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Cosa c’è di meglio di uno street food di pesce (se fritto a maggior ragione) e una birra fresca in una giornata di mare? In un vicolo del centro di Varazze, a pochi passi dal lungomare, si trova una piccola pescheria con cucina che prepara sfiziosissimi piatti espressi da asporto con il pescato del giorno, Pescheria e friggitoria da Juri.

Noi abbiamo ordinato un fritto in cartoccio (di cui sapevamo di avere bisogno!), cosmico, e un vassoietto di acciughe e gamberi, altrettanto buoni. Non mancano però anche piatti cucinati, come il sugo di vongole, il bagnün di acciughe e lo stoccafisso (che avremo modo di provare la prossima volta) e una serie di panini ripieni, come quello al tonno rosso e marmellata di cipolla, molto saporito, e quello con polpo bollito e prezzemolo che abbiamo apprezzato.

Anche le bevande sono bene assortite: birra per tutti i gusti, bottiglie di vino bianco da 0,3 litri, e opzioni analcoliche. La materia prima è freschissima e i prezzi sono quelli di una friggitoria, dunque onesti: circa 20€ a persona per un pranzo di tutto rispetto a base di pesce. Questo posto è sicuramente un pit-stop culinario imperdibile a Varazze.

BORGO AFFINATORI

formaggi e degustazioni |📍Castello di Annone (Asti)
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Il Piemonte è sempre una buona idea, non ci stancheremo mai di ripeterlo. E questo indirizzo nell’astigiano è una vera e propria chicca, specie per chi, come noi, ha un debole per i formaggi. La formula è chiara sin dal nome: qui, dopo un’attentissima selezione tra le migliori forme del territorio, le si vanno ad affinare in cantina per settimane o mesi, per poi portarle in tavola accompagnate ad altri prodotti del territorio.

Il lavoro, anche creativo, è evidente sin dal burro, che apre le danze accompagnato da robiola, acciughe e bagnetto rosso o, in alternativa, dalla trota affumicata. Ottimi anche gli affettati artigianali e i piccoli piatti di accompagnamento come le carotine della stalla, le fave fresche e gli asparagi con ricotta, oltre alla pappa al pomodoro. Ma i fari sono, ovviamente, tutti puntati sui formaggi: dagli erborinati al tomino al forno con erbette e miele, dai formaggi d’alpeggio ai muffettati cosparsi di vinacce, il tagliere di degustazione non potrà deludervi.

A completare il quadro, una bella carta dei vini, un’incantevole cortile esterno in cui pranzare, cenare e rilassarsi e un servizio attento e molto cordiale, oltre alla possibilità di fare un po’ di shopping in bottega, a fine pasto. Considerate una spesa tra i 30 e i 50 euro in base alla fame (e alla sete) che avete. La pace (formaggiosa) a un’ora e venti da Milano!

LOCANDA DELL’ARCO

cucina piemontese | 📍Cissone (Cuneo)
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Visto il nostro amore per il Piemonte, non vi stupirete di trovare un altro ristorante della zona in compilation. Durante un weekend nelle Langhe, precisamente a Cascina Barroero (consigliatissima, peraltro!) siamo venuti a provare la cucina di Locanda dell’Arco, un ristorante di cucina tradizionale che deve il suo nome agli archi di pietra che caratterizzano la sua sala principale, che accoglie una decina di tavoli.

Nonostante l’allettante menu del mezzogiorno a 35€, che include bis di antipasti, primo, secondo e dolce, abbiamo optato per il menu alla carta per avere più libertà. Ed essendo in gruppo abbiamo provato diversi piatti: tra quelli che ci sono rimasti più nel cuore, la vitella di Langa battuta al coltello con petali di parmigiano e tartufo, la terrina di coniglio con julienne di verdure e fichi all’aceto balsamico, i tajarin al sugo di carne langarolo, deliziosi (tanto che abbiamo comprato il sugo andando via!), i ravioli del plin di ricotta ed erbe balsamiche con pomodorini al burro e l’anatra glassata al Barolo.

Il tutto accompagnato da una bottiglia di Barolo “Ferdinando Principiano” del 2018 davvero eccellente. Le porzioni di alcuni piatti, come l’anatra, ci sono sembrate un pochino ridotte. Il servizio è stato molto attento e gentile, e il conto finale, bere incluso, si è attestato intorno ai 50€ a testa. Il locale è davvero molto accogliente, ideale soprattutto nelle stagioni più fredde: un dehors esterno ci sarebbe, ma purtroppo non era stato apparecchiato per il servizio.

AGRITURISMO FERDY WILD

ristorante/agriturismo |📍 Lenna (Bergamo)
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Eravamo già da un po’ di tempo incuriositi dall’Agriturismo Ferdy Wild, complice l’interessamento della guida Michelin, una cantina di vini di tutto rispetto, e racconti più o meno entusiasti di chi vi aveva già fatto visita. Non potevamo quindi esimerci dallo scoprire se la strada che porta a Lenna, nelle montagne orobiche bergamasche, valesse effettivamente la pena.

Per arrivare da Ferdy Wild dovrete percorrere a piedi un ponte sospeso sopra un fiume, per poi venire immersi in una splendida radura verde, dove troverete ad accogliervi pony, qualche cavallo, asini, coniglietti e via discorrendo (con cui poter eventualmente intrattenere anche i vostri bambini). È presente anche un dehors antistante pieno di lucine e, insomma, la location non potrà che lasciarvi senza fiato.

Il menu prevede diverse opzioni, a seconda che vi rechiate all’agriturismo a pranzo, a cena, o nei fine settimana. Noi siamo andati nel weekend e, come spesso amiamo fare per conoscere al meglio la cucina di un posto in cui ci rechiamo per la prima volta, abbiamo optato per un menu degustazione da 8 portate (85€) e uno da 10 portate (100€).

Le costante che ritroverete nei piatti (che cambiano spesso a seconda della stagionalità) è la tradizione orobica, di cui vengono utilizzate ottime materie prime (dalla carne di Bruna Alpina, ai formaggi di alpeggio che vi verranno raccontati e presentati su uno scenografico carrello, all’utilizzo del muschio nel dessert), con uno studio e una ricerca che ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Non perdetevi le “polpettine 1989” di erbe spontanee con cuore di formaggio filante, il piatto “Orobie Orientali“, ovvero filetto di vacca scottato con olio, ristretto di brodo e coclearia, e il commovente finale del menu degustazione più ampio, ovvero una scaglia di formaggio ultra stagionato accompagnato da una tisana bollente alle erbe.

Il servizio è premuroso e gentile, mai parco nel raccontare i piatti, attento nel servizio e nella pulizia del tavolo, con una particolare menzione al sommelier che ha saputo indirizzarci alla perfezione (un Nebbiolo Valtellina Superiore di Marcel Zanolari del 2015) nel tentativo di destreggiarci nell’importantissima lista di vini. Insomma, per noi la strada che porta all’agriturismo Ferdy Wild vale assolutamente la pena di essere percorsa, e se non volete proprio fare rientro subito dopo cena, ricordatevi che ci sono anche delle stanze dove poter passare la notte!

AGRITURISMO LOGHINO BELSITO

agriturismo | 📍 Villa Cappella (Mantova)
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Alla ricerca di un ristorante che ci consentisse di sfruttare il bel tempo di una domenica di sole, ci siamo spinti fin nei dintorni di Mantova, dove si trova Loghino Belsito, un agriturismo aperto solamente durante il fine settimana (dal venerdì alla domenica a pranzo), con uno splendido cortile interno che ben si presta anche a eventi e cerimonie.

Qui troverete una cucina del territorio con materie prime a km 0: la carne Manzarda proviene dai loro allevamenti, così come le verdure e, addirittura, il vino della casa. Noi abbiamo assaggiato le ottime polpettine di carne e patate con salsa agrodolce, il manzo marinato con verdurine e olio, per poi optare per dei maccheroncini di pasta fresca con ragù di manzarda e degli immancabili tortelli di zucca burro e salvia (questi ultimi davvero ottimi). Il tutto accompagnato con una bottiglia di Lambrusco viadanese di Corte Pagliare Verdieri, fresco e ideale per il pranzo.

Abbiamo trovato tutto estremamente proporzionato alla semplicità del posto, piatti genuini e ben pensati e un prezzo assolutamente economico per la qualità delle materie prime (considerate che il nostro pranzo, con l’aggiunta di un dolce, ci è costano circa 60€ in due persone). Insomma, l’agriturismo che vorremmo anche nelle immediate vicinanze di Milano!

OSTERIA L’È MAISTESS

ristorante |📍Fagnano di Gaggiano (Milano)
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Nei dintorni di Gaggiano ci sono diversi ristoranti che già ben conosciamo e apprezziamo (come La Bettolina, di cui vi abbiamo parlato più volte, e l’intramontabile Antica Trattoria del Gallo) ma avendo sentito parlare bene anche di Osteria l’è Maistess, abbiamo deciso per un pranzo domenicale di “rischiare”. 

Il locale, classico e accogliente, è dotato anche di un bellissimo dehors con pergolato di glicine e giardino, perfetto per godersi un pasto immersi nel verde durante la bella stagione e la cucina serve prevalentemente piatti della tradizione, che variano a seconda della stagionalità.

Noi abbiamo provato il baccalà mantecato con marmellata di cipolle, fiori di zucca impastellati e fritti ripieni di ricotta serviti con una salsa alle acciughe, tagliolini al tartufo nero e fonduta di parmigiano, tortelli di melanzane con pomodoro aromatizzato all’arancia e ravioli di carne con sugo di arrosto, trovando particolarmente buoni proprio questi ultimi due piatti.

Abbiamo trovato il servizio un po’ lento e sbrigativo – a dire il vero – ma, non correndoci dietro nessuno, dobbiamo dire che l’attesa non ci è poi pesata più di tanto. A lasciarci un po’ più perplessi, invece, è stato il conto: quasi 50€ a testa spesa per un antipasto, un primo, un caffè, acqua e una bottiglia di vino (da 25€, divisa in tre). Non possiamo dire di esserci trovati male, in fin dei conti, ma di certo nemmeno di esserci innamorati del posto.

TRATTORIA ROSMARINO

trattoria moderna |📍Genova
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Mangiare bene a Genova non è certo difficile e le squisitezze gastronomiche che la Superba offre sono tantissime. Come però in qualsiasi grande città, il rischio di incappare in una trappola per turisti è concreto. Prima di partire per una breve gita fuori porta, quindi, ci siamo informati bene (anche con questo nostro vecchio articolo) sui posti in cui andare a mangiare e per una cena abbiamo optato per la trattoria Rosmarino a pochi metri da piazza de Ferrari.

La scelta si è rivelata ottima perché, al netto di un servizio fin troppo sbrigativo e avaro di attenzioni, siamo stati molto bene. L’ambiente, pur nella sua semplicità, è molto curato (c’è persino la tovaglia sui tavoli, disse impressionto un milanese!) e sicuramente considereremo quel bellissimo tono di verde usato negli arredi anche per la nostra futura casa sulla riviera di Ponente.

Il menu è un bel percorso tra ingredienti prettamente locali che vanno a comporre piatti all’apparenza tradizionali ma che rivelano sempre un tocco di innovazione sia nei sapori che nella presentazione – come nel bellissimo (e buonissimo) baccalà brandacujun con patate e olive nere che abbiamo preso come antipasto. Non sono stati da meno gli altri piatti che abbiamo assaggiato, cioè la tartare di manzo con prescinseua (uno spettacolare formaggio locale) e nocciole, lo spiedo di calamari alle erbe e il tonno con salsa chimichurri che dalla Liguria ci ha fatto volare in Messico. Benissimo anche il dolce, una Sacripantina (una torta a strati con pan di spagna, crema di burro, cacao e nocciole) che – ammettiamo la nostra ignoranza – non avevamo mai sentito nominare, ma che adesso vorremmo importare anche a Milano. Il prezzo è tutto sommato giusto e con meno di 50 euro a testa uscirete sazi e soddisfatti come noi.

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